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Google Pixel 6a, gioie e dolori del fratello minore

Google Pixel 6a, gioie e dolori del fratello minore
L’entry level di casa Google lancia la sua sfida alla concorrenza sfoderando un’esperienza d’uso top di gamma, degna dei migliori ecosistemi Google, e una concretezza invidiabile. Ma non è tutto oro quel che luccica, infatti il Google Pixel 6a, a fronte di un ottimo impatto iniziale, svela in modo omogeneo una serie di mancanze un po’ in tutti i reparti e questo potrebbe fare la differenza per specifici utenti. Probabilmente l’utente medio, che utilizza lo smartphone per telefonare, navigare, giocare, scattare foto ricordo e fare selfie, non sentirà la mancanza di questi dettagli, ma si sa, a volte sono proprio i dettagli a fare la differenza.

Un primo sguardo al Google Pixel 6a

Primo impatto

In realtà non inizia proprio bene l’esperienza con il nuovo Pixel 6a, perché la confezione è estremamente povera. Un cavo USB-C/USB-C e un adattatore da USB-A a USB-C, sono gli unici compagni di viaggio del nostro smartphone. È vero che le ultime tendenze vedono delle confezioni sempre più essenziali, ma, visto il prezzo, qualcosa di più sarebbe stato lecito attenderselo. Primo neo.
Il telefono in sé è ben costruito con plastica di qualità sul retro, peso e dimensioni contenute, e un design tipico che fa il filo ai fratelli maggiori. La fotocamera ha uno sbalzo non eccessivo e lo smartphone gode di una certificazione IP67, che ne garantisce la resistenza ad acqua e polvere. Ed ecco subito il secondo dettaglio negativo: i modelli più performanti sono dotati di standard IP68.

Tecnica

Il Google Pixel 6a è compatto e piuttosto leggero, facile da tenere in mano e molto maneggevole. Il display è un OLED da 6,1 pollici protetto da Gorilla Glass 3. La risoluzione Full HD+ con 1080 x 2400 pixel, garantiscono una densità di 429 PPI, ma il refresh è solo a 60Hz. Ci saremmo aspettati almeno 90Hz. Ottimi i colori e la luminosità, anche sotto la luce del sole.
Il processore, un Google Tensor a 5 nanometri interamente realizzato dalla casa madre, è un octa core a 2,8 GHz con GPU Mali G78. Completano il quadro tecnico 6 GB di RAM e 128 GB di memoria interna, veloce (UFS 3.1), ma non espandibile.
Il reparto audio si sente piuttosto bene e gode della modalità stereo, ma non c’è il jack per le cuffie.
Per la connettività è presente il 5G, il WiFi 6E, il Bluetooth 5.2 e la porta USB-c 3.1.
La batteria da 4.410 mAh garantisce di arrivare a fine giornata in tranquillità, forse grazie anche al basso refresh e all’ottimo processore, ma la ricarica è a 18W senza possibilità di wireless. Forse non sono mancanze gravi, ma pur sempre dettagli che potrebbero fare la differenza per qualcuno.

Software

Android per Pixel offre un’esperienza d’uso davvero eccellente, diversa dagli altri sistemi operativi basati sempre su Android. Temi, stili, sfondi dinamici, saranno la gioia di chi ama personalizzare al massimo il proprio telefono e poi gesture a non finire, traduzione dell’audio in tempo reale e aggiornamenti frequenti, regalano un’esperienza d’uso “magica”. Anche se non a tutti piace la magia.

Come scatta il Google Pixel 6a

Fotocamera

Probabilmente questo è il reparto più controverso del Google Pixel 6a. Se è vero che le fotocamere sono le stesse del modello precedente, tuttavia scattano foto decisamente ottime. I colori fedeli e i contrasti precisi, in quasi tutte le condizioni, si ottengono grazie anche all’HDR automatico e alle potenzialità del processore e del software.
Le due fotocamere, la principale stabilizzata otticamente e la ultra-grandangolare con angolo di 120°, sono entrambe da 12 megapixel. La selfie cam è invece da 8 megapixel. Il contro di questo settore è che, oltre a sgranare leggermente con poca luce, non è dotato di alcuno zoom ottico. Tale mancanza potrebbe far drizzare i capelli agli appassionati di foto, visto che tra prezzo e premessa iniziale, si sarebbe potuta ottenere un’esperienza davvero completa.
La fotocamera principale permette di registrare video a 4K e 60 fps regalando bellissimi e fluidissimi ricordi.
Sempre ringraziando l’ottimo software a bordo, anche gli 8MP della selfie cam producono eccellenti risultati.

Conclusione

A poco più di 400 euro, il Google Pixel 6a è un ottimo telefono, decisamente comodo e maneggevole, che offre un’eccezionale esperienza d’uso e regala belle foto e video fluidi. Possono queste premesse far dimenticare la ricarica a soli 18W, la memoria non espandibile, la mancanza del jack audio, il refresh dello schermo a 60 Hz e l’assenza di uno zoom ottico? A voi la risposta.